Tanta voglia di “normalità” e di “routine”…e pensare che queste due parole, spesso, sono associate alla sfera del negativo o del “non buono”!
Invece, di questi tempi, è proprio la mancanza di punti fermi a ingenerare quello stato d’animo che cerca appigli sicuri e giust’appunto di routine.
Per noi imprunetini, la buona routine è senz’altro rappresentata dallo scorrere del tempo che viene segnato (anche) dalla Festa dell’Uva, tanto da arrivare ad identificare l’anno stesso con le creazioni che i Rioni o il Tuo Rione ha portato in gara l’anno in questione!
Ecco allora che non è raro assistere a discussioni di vita corrente, nelle quali si usa dire “era l’anno che abbiamo fatto il carro delle quattro stagioni”, oppure “si, dai…l’anno che tizio era vestito da Prete” ecc. ecc.
Insomma, il tempo scorre implacabile tanto da sovrammettere ricordi ma che vengono puntualmente districati da un calendario nostrano ma molto efficace!
Difficile poi, rinunciare alla prospettiva; si, perchè in questo calendario c’è posto anche per il sogno che è rappresentato dal “progetto” che si vuole rendere pubblico l’ultima domenica di settembre a Impruneta. Quel Progetto (con la P maiuscola) che magari ti fa pure vincere la Festa dell’Uva!
Intorno a quest’ultimo, si racchiudono le speranze e la voglia di condividerne insieme la sorte, attraverso lo stare insieme, discutere, confrontarsi, crescere.
Oggi, è tutto più difficile; “il calendario si è inceppato” ma la vera missione è quella di guardare avanti; questo l’atto più coraggioso, in un momento nel quale sembra che il futuro abbia perso di significato! Per questo motivo dobbiamo anteporre la speranza alla sfiducia…un esercizio davvero difficile di questi tempi ma…auspicabile!